L'autrice del noto blog "Peperoni e Patate" racconta a Cicalia la sua esperienza: attraverso poche e semplici domande, scopriamo come nasce questo bellissimo blog e chi c'è dietro.
1. Teresa parlaci un po' di te: chi sei, da dove vieni, le tue passioni...
Sono Teresa, detta Tery dall'adolescenza e anche il mio nomignolo nel web. Sono calabrese, ufficialmente vivo a Milano, ma la realtà è che il mio lavoro mi ha reso una cosiddetta "nomade digitale" dividendomi così tra tanti posti diversi.
La passione per la cucina mi ha portato ad aprire il mio blog "Peperoni e Patate" e, proprio grazie a lui, oggi ho trasformato quello che amo nel mio lavoro.
Per far capire in parole povere quello che è il mio mestiere dico che "cucino, fotografo, scrivo, comunico", ovvero faccio tutto quello che un blogger di cucina fa per se stesso, ma io lo faccio anche per i miei clienti.
Oltre che cucinare amo la natura in tutte le sue sfaccettature e cerco di godermela in ogni modo possibile con passeggiate nei boschi, la ricerca di funghi ed erbe spontanee, mi dedico all'orto e al giardinaggio e d'estate potrei trascorrere ore a fare snorkeling.
2. Come mai hai deciso di diventare una food blogger?
Ho trascorso anni a leggere blog di cucina asserendo di non volerne mai aprire uno. Poi un giorno, finita l'università, mi sono scontrata con il mondo del lavoro e ho capito che volevo più tempo da dedicare alle mie passioni. Ho deciso di aprire il blog in un attimo e ora non lo mollo da 8 anni e mezzo.
3. Tu definisci la tua cucina come Mediterranea 2.0: puoi spiegarci perchè?
Amo profondamente la cucina mediterranea e nel mio blog gran parte delle ricette hanno sapori ed equilibri tipici di questa cultura.
2.0, oltre a essere un chiaro riferimento al mezzo che uso per veicolare le mie ricette, il web, indica anche il desiderio di innovazione e la continua sperimentazione che caratterizza la mia cucina pur ispirandomi a una forte tradizione.
4. Tra tutte le ricette che pubblichi, qual è la tua preferita, quella che più ti appassiona preparare?
Mi piace cucinare davvero di tutto, ma sicuramente ho un debole per il pane e per le cotture lunghe e lente tipiche delle preparazioni antiche.
Trovo un senso di cura nel preparare un ragù o uno stufato che cuoce dolcemente e che riempie la casa di profumo per ore, così come è un qualcosa di magico vedere come la materia sia viva e cambia in un lievitato. E poi il profumo del pane in forno è qualcosa di impagabile.
5. Prepari sempre da sola le tue ricette o qualcuno ti aiuta?
Solitamente cucino da sola, ma ci sono preparazioni che amo fare in compagnia come la pasta fresca o le conserve. E' bello chiacchierare e rilassarsi mentre qualcosa di buono prende forma sotto le proprie mani.
6. Quanto hanno inciso la tradizione calabrese e quella milanese sulle tue ricette?
Tantissimo, entrambe le tradizioni. E' dalla Calabria che è partito il mio amore per la cucina mediterranea e che mi ha dato le basi. I suoi sapori sono quelli della mia infanzia che porterò sempre nel cuore.
La Lombardia, oltre a insegnarmi preparazioni diverse come banalmente il risotto, che è un rito più che una ricetta, ha allargato i miei orizzonti e mi ha aperto al cibo senza pregiudizi. Prima di trasferirmi a Milano non avrei pensato di riuscire a mangiare neanche una tartare di carne cruda, oggi non ho problemi con nessun tipo di alimento. Di recente per esempio ho assaggiato gli insetti e, per quanto la vista di una cavalletta secca non fosse invitante, la curiosità ha vinto.
7. Che consiglio daresti agli aspiranti food blogger?
A chi vuole aprire un blog dico di farlo solo se è davvero la passione a spingerlo. Il blog è un impegno enorme. Se si decide di aprirlo solo nella speranza di tirarci fuori qualcosa di proficuo e non come lo sfogo di una passione si perde tutto il meglio.
Se ci si mette il cuore sarà l'occasione per creare amicizie, per stimolare la curiosità e per imparare una infinità di cose. Una occasione di crescita.